L’articolo affronta con chiarezza il tema del difficile equilibrio tra la libertà di iniziativa economica e la necessità di tutelare il paesaggio e l’ambiente, soprattutto in territori di grande valore naturalistico e culturale come la Puglia.Attraverso l’analisi di una recente sentenza del TAR Puglia (n. 514/2024), l’avvocato Pasquale Procacci evidenzia come la giurisprudenza stia cercando di tracciare una linea guida che consenta agli imprenditori di avviare progetti coerenti con lo sviluppo sostenibile, senza sacrificare la qualità e l’identità del territorio. Il TAR chiarisce che è possibile intervenire anche in contesti vincolati, purché nel rispetto degli “obiettivi di qualità” e delle norme di pianificazione.
Interessante è la distinzione tra prescrizioni vincolanti e misure di salvaguardia: le prime impongono limiti rigidi, mentre le seconde consentono un certo margine di manovra, offrendo così uno spazio di dialogo tra istituzioni e iniziativa privata. In questo quadro, emerge il ruolo fondamentale del PPTR, che funge da strumento di controllo e orientamento.
Il contributo dell’avvocato Procacci è prezioso perché dimostra, che tutela ambientale e sviluppo economico non sono per forza concetti in conflitto, ma possono anzi convivere, se regolati da principi di legalità, qualità e buon senso.